UP. UMBERTO PANINI

UP. UMBERTO PANINI

il meccanico dei sogni.

Up è un testo dedicato ad Umberto Panini, icona del genio italiano. Insieme a Giuseppe, Benito e Franco è alfiere dell’impero Panini. Un impero di carta, legato alle figurine e alle sue numerose collezioni. Attraverso la vita di Umberto si tenta di ripercorrere la storia del nostro Paese, segnata dalla guerra e dall’emigrazione prima, dalla ricostruzione e dal boom economico dopo. Il celo, celo manca, cantilena ripetuta  dai piccoli collezionisti di figurine, diventa nella narrazione di questa vicenda esemplare un modo per fare i conti con quello che abbiamo e quello che, invece, ormai sembra essere perduto irrimediabilmente.

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Questo lavoro è dedicato a Giovanna Malagoli in Scannavini. 

Ho avuto la fortuna di conoscere un bene che non ha parenti, uno di quelli che ignora i rumori del piano di sopra; ho conosciuto un bene che non riesce a trattenersi, uno di quelli così grandi da ingannare i nomi e le cose, trasformando tutto in suoni familiari; ho visto occhi affaticati, lucidi, come i pavimenti in graniglia del corridoio, tenuti brillanti per oltre settant’anni, di cui si può, finalmente, andar fieri; ho sentito parole tronche, tagliate dalla miseria e dall’educazione di chi divide il pane con la fame; ho sfidato mani tese, che pur non conservando la forza di un tempo non rinunciavano al gioco e ad un compagno.

Eravamo soli: la paura avrebbe certamente chiuso il conto. 

Capimmo, dopo qualche tempo, spiando dietro il cortile del palazzo, che si potevano puntare pochi centesimi a partita, e che seppure le carte avessero giocato un brutto tiro, ci sarebbe stata un’altra mano, un compagno inaspettato con cui dividere la perdita. 

Gli assi divennero ben presto un modo per strizzare gli occhi, per la briscola bastava bussare alla sua porta. Se non ci fosse stato il latte, si sarebbe potuto portar via un millefoglie.