Pari e Dispari

Pari e Dispari

egni, cifre e lettere del grande Eduardo in 15 lezioni.

Laboratoriofra Teatro e Scritturacondotto da Francesco Gallo

Si tratta di una proposta laboratoriale, curata da Aprustum e Menodiunterzo, aperta a 10/12 adulti. 15 passi nella drammaturgia di uno dei più grandi autori teatrali del ‘900. Trattare con Eduardo, amava dire Titina, è come aprire una bustina di porporina d’ oro: per quanto si possa fare, ne resta sempre un pochino appiccicata alle dita. 

Con questa consapevolezza, che deriva dalla mia, dalla nostra esperienza, cercheremo di ragionare con Eduardo, di giocare con i segni lasciati dalla sua scrittura, con la cifra della sua trina presenza (autore, attore, regista), con le lettere della sua opera.

A quanti decideranno di partecipare al laboratorio verrà indicata una bibliografia di riferimento e verranno forniti alcuni monologhi da imparare a memoria, su cui si lavorerà a partire dalla quarta lezione.

Il laboratorio si terrà solo se si raggiungeranno otto iscrizioni.

Le lezioni dureranno 90 minuti.

(due sessioni da 40 minuti ed una pausa da dieci).

Massimo 12 partecipanti.

Costo dell’intero percorso laboratoriale Euro 50 (+ 20 EURO di Tessera Promotore Aprustum). Per i soci ordinari il prezzo è di Euro 20 a di titolo rimborso.

Programma e date.

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25 settembre 2019ore 20.30

Ancora lontani dal cerchio della finzione

Il primo incontro sarà sostanzialmente un incontro di conoscenza. Cercheremo di capire i motivi che spingono degli adulti a frequentare il teatro. Frequentare il teatro in tutte le sue forme. Quella dello spettatore, del lettore o dello scrittore, quella dell’attore o del performer, quella laboratoriale, o più semplicemente dell’appassionato eduardiano. Siamo ancora distanti dall’idea della finzione, ma ci mettiamo in cammino, ci prepariamo a donare un po’ di noi al gioco antico del teatro.

Conoscenza, Formazione del gruppo, Socializzazione.

(lezione pari)

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9 ottobre2019 ore 20.30

Dall’inizio

Si analizzeranno due celebri inizi della drammaturgia di Eduardo De Filippo. Iniziare è sempre uno dei momenti più complicati della creazione artistica e può rappresentare un problema anche per chi interpreta un ruolo. Cercheremo di capire il perché della difficoltà e quali strategie drammaturgiche usa Eduardo per rompere il ghiaccio.

Inizia, Rompere l’equilibrio, Azzardare.

(lezione dispari)

Allegato 1

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6 novembre 2019 ore 20.30

Tavola tavola, chiodo chiodo. I tragitti dei pastori nel presepe di Luca Cupiello.

Lo spazio scenico. L’espressione Tavola tavola, chiodo chiodo è titolo preso a prestito da una frase di Peppino Mercurio scenografo, mentre realizzava il palco del Teatro San Ferdinando. Il teatro che Eduardo restituì alla città di Napoli, dopo il secondo conflitto mondiale. In questa lezione ci muoveremo seguendo i passi dei pastori di Casa Cupiello con l’intenzione di intercettare il senso profondo di tragitti e soste della commedia più celebre del noto drammaturgo napoletano. 

Occupare la scena, Costruirsi il proprio spazio, Le camminate.

(lezione pari)

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20 novembre2019 ore 20.30

La voce grossa e la voce fina

L’ultima volta che Eduardo recitò in pubblico fu alla scuola Estiva di Ferruccio Marotti. Interpretò il celebre monologo del Caffè, prima scena del secondo atto di Questi Fantasmi. E’ un patrimonio teatrale di prima grandezza, impossibile da dimenticare. In questa sessione lavoreremo semplicemente sull’importanza della voce in questa scena. Una voce che deve arrivare sino alla finestra lontana del Professore Santanna o semplicemente fino al cuore più vicino del suo carnefice.

Espirazione, Spremiture, Portare la voce.

(lezione dispari)

Allegato 2

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27 novembre 2019 ore 20.30

Un curioso Ingresso

Lavoreremo su un celebre ingresso di Eduardo De Filippo, in una commedia che rappresenta certamente la porta di molti attori della tradizione napoletana. Si tratta di Miseria e Nobiltàdi Eduardo Scarpetta. Ragioneremo sul corpo dell’attore e sulla rapidità della comunicazione del corpo. Un attore non ha molto tempo e deve stabilire da subito un rapporto con lo spettatore. Vedere il corpo dell’attore è la prima cosa.

Percezione, Equilibrio, Sbilanciarsi.

(lezione pari)

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18 dicembre 2019 ore 20.30

Se l’umanità è sorda, si può essere muti.

In questa lezione avremo cura del silenzio. L’osservazione e l’ascolto sono uno strumento principe del mestiere dell’attore. Solo una persona silenziosa, che si dona con moderazione, che non partecipa alle conversazioni per seminare, ma per raccogliere, può arrivare ad una recitazione che sia degno di nota. Due i personaggi che proveremo ad analizzare. Il primo è Zi’ Nicola de’ Le voci di dentro, il secondo è Alberto Stigliano, protagonista silenzioso del secondo atto di Mia Famiglia. L’esercizio all’ascolto è un passaggio fondamentale non solo dell’arte del recitare, ma di quella più complicata del vivere.

Pause, Attenzione, Ascolto.

(lezione dispari)

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15 gennaio 2020 ore 20.30

Una tarantella in tre atti

Il titolo dell’appuntamento è una frase di Eduardo a proposito de’ Le voci di dentro. Il commento icastico ci riporta ad una componente essenziale della grande drammaturgia: il ritmo, o timing di scena.

Il lavoro sul ritmo passerà da una rilettura di una celebre scena di Uomo e Galantuomo. La scena delle prove di Mala nova di Libero Bovio. In quella scena il ritmo è una della scrittura. Proveremo a metterci al passo di quella scena e cogliere il segreto ritmico di una scrittura indimenticabile.

Mettersi al passo, Ritmi di scena.

(lezione pari)

Allegato 3

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22 gennaio 2020 ore 20.30

L’oggetto in scena

L’ossessione dell’oggetto in scena. L’oggetto come salvezza e dannazione dell’attore. Si racconta che uno delle modalità con cui Eduardo sceglieva i suoi attori era quella di impegnarli con un movimento offrendogli in mano un oggetto. L’uso di un ago e di un filo, di una cravatta da sistemare, di verdure da pulire è una costante della drammaturgia di Eduardo. Proveremo a capire perché il grande attore Eduardo ami complicarsi la vita in scena e ci eserciteremo in questo gioco antico.

(lezione dispari)

Il gesto in scena, L’oggetto al centro, Passare l’oggetto.

Allegato 4

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5 febbraio 2020 ore 20.30

Con il sapone!

Nel teatro di Eduardo è raro che l’attore sia solo in scena. Spessi i monologhi nel teatro i Eduardo sono recitati alla presenza di altri personaggi in scena che ascoltano. Lavoreremo su un monologo che sperimenta nella presenza della spalla una componente fondamentale della relazione di scena. Ciò è tanto più importante perché la relazione avviene, mentre il primo attore è alle prese con quello che dovrebbe essere il suo momento. Si tratta del monologo di Ferdinando Quagliuolo nel I atto. Monologo dove racconto la fortuna di Bertolini, suo dipendente fortunato al lotto.  La presenza di Aglitiello, cambia la natura del monologo e ci insegna che a teatro non si è mai soli.

Io e gli altri, Fiducia, Coppie, Obbedire e Comandare.

(lezione pari)

Allegato 5

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26 febbraio 2020 ore 20.30

La Memoria

Una protagonista indiscussa del lavoro dell’attore è la memoria. Cercheremo di passare in rassegna i metodi più diffusi di memorizzazione del testo e discuteremo sul ruolo della memoria nella nostra vita. Nella drammaturgia di Eduardo ricorreremo ad una scena molto frequentata, ma poco conosciuta.

Memorizzare, Leggere, diversi tipi di memoria.

(lezione dispari)

Allegato 6

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11 marzo 2020 ore 20.30

La maschera di Pulcinella

La lezione prenderà in considerazione la maschera napoletana di Pulcinella. Sarà Eduardo stesso ad insegnarci alcune peculiarità del Pulcinella. Ci soffermeremo su una sua commedia in particolare Il figlio di Pulcinella

Maschere, Caratteri, Commedia dell’arte.

(lezione dispari)

Allegato 7

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18 marzo 2020 ore 20.30

Il teatro dell’attesa

Napoli Milionaria rappresenta un luogo privilegiato della drammaturgia di Eduardo. In questo appuntamento considereremo tutta la drammaturgia dei giorni pari come il prologo della nuova scrittura eduardiana, quella dispari. La battuta finale del dramma Mo s’adda aspettà, Amà: adda passà ‘a nuttata, è la prefigurazione del teatro moderno. Il teatro di Beckett e di Pinter.

Scrivere l’attesa, Una prova di scrittura.

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1 aprile 2020 ore 20.30

La lingua in scena.

Frocoleatenne (Ripensando all’espressione dialettale che gli è venuta alle labbra, socchiude gli occhi estasiato, ripronunciando la parola per assaporarne tutto il gusto che gliene viene ogni qual volta può dimostrare agli altri quale raffinato conoscitore egli sia di battute, frasi e motti partenopei) Frocoleatenne! Sentite, io credo che non ci sia al mondo nessun altro dialetto capace di poter esprimere qualunque sensazione e stato d’animo: frocoleatenne!… Come se il mondo si frantumasse in minutissime scaglie di mica… come se un’enorme torta millefoglie sparpagliasse felice le sue squame profumate alla vaniglia sulla tela di Penelope… La parola ha in se stessa una miracolosa scala musicale, ricca di semitoni e di bemolli. Frocoleatenne! (Traducendo in lingua) Lascia che il mondo caschi, non te ne dare per inteso… (E conclude convinto) Io so’ pazzo p’ ‘o dialetto nostro.  

Scrivere. I dialetti e la scrittura di scena. Una lingua viva. 

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Da definire

Speranza in scena.

Mi trovate strano, inconcludente, al limite della follia. No, sognatore. Siamo tutti sognatori. Sentite, una volta fui invitato ad un banchetto, un banchetto dato in onore da una grossa personalità, uomini dai 55 ai 60 anni che avevano nelle mani leve di comando. Dopo aver bevuto champagne allegramente ci fu un invitato che propose un gioco strano, ma innocente…

Scrivere, recitare, sperare.

L’ultima lezione verrà decisa assieme al gruppo. Non è previsto saggio finale, ma non si esclude una presentazione al pubblico del lavoro.

Per info e iscrizioni:

Francesco Gallo 347 2912996